"La porta del Piccolo Cottolengo è sempre aperta; a chi entra non domanda se abbia un nome, una religione,
ma soltanto se abbia un dolore, perché la nostra carità non serra porte"

Storia

Giugno 1940: il secondo conflitto mondiale è ancora all'inizio e ha già generato migliaia di vittime e centinaia di piccoli orfani. La Piccola Opera della Divina Provvidenza continua a seminare la sua carità, a servizio di fratelli bisognosi di tutto, anche privandosi di giovani chierici e sacerdoti, speranze della Congregazione, perché chiamati al fronte. Don Carlo Sterpi è da poco più di due mesi il primo successore di don Orione. Anche l'Italia piange i suoi figli, e si moltiplicano nuovi bisogni e nuovi poveri. In questo contesto desolante ed insidiato dalla crudeltà dell'uomo, a Tortona nasce un piccolo fiore d'amore, destinato a germogliare e a diventare sempre più rigoglioso. Tutto comincia quando un tale, signor Paolo Pedevilla, accetta l'invito di don Sterpi, ed accoglie nella sua grande e bella casa, alla periferia di Tortona, un gruppetto di orfanelli del Piccolo Cottolengo "Don Orione" di Genova, costretti dalla guerra a cercare riparo in località più sicure.
Dicembre 1940: mentre gli orfanelli tornano a Genova, un gruppetto di "buoni figli", bambini affetti da deficit fisici o psichici, restano con il signor Pedevilla, che si era molto affezionato a loro. Egli, infatti, aveva messo a disposizione di quei piccoli la parte più bella della villa, con pavimenti di legno e con il riscaldamento a termosifone, mentre aveva riservato per sé i locali più disagiati. Pedevilla diventa l'assistente dei bambini, provvedendo alle loro necessità materiali ed affettive: egli fa' loro da padre. Le suore, dal canto loro, offrono a quei piccoli le più materne attenzioni. La maestra Orione imparte loro un'adeguata e cristiana istruzione scolastica. Si sviluppa cosi il Piccolo Cottolengo: al centro Cristo, e la sua carità che accoglie i piccoli. Attorno religiose, religiosi e laici che lavorano giorno e notte, instancabilmente, per loro.
Marzo 1945: il signor Pedevilla muore. Solo un mese prima, il 2 Febbraio, con testamento olografo, disponeva che la villa che aveva accolto quei "buoni figli", così come i terreni adiacenti, venissero donati all' "ENTE PICCOLO COTTOLENGO".
29 giugno 1960: durante la consueta festa della Riconoscenza, viene inaugurato un nuovo reparto, destinato ai bambini più malati, totalmente separato dagli ospiti recuperabili e modernamente attrezzato. In quella occasione, il Superiore Generale Don Carlo Pensa, secondo successore di Don Orione, invia un telegramma con un messaggio paterno e con una firma singolare: "un piccolo ed umile amico". Nel 1966 verrà istituita, per i bambini in parte recuperabili, la scuola elementare speciale "medico - pedagogica".
23 ottobre 1968: l'Ufficio del Medico Provinciale di Alessandria autorizza il Piccolo Cottolengo all'apertura di un centro psicopedagocico per il recupero di fanciulli affetti da deficit mentale.
1975: aumentano e si modificano le esigenze dei piccoli ospiti e si avverte la necessità di un ambiente più grande. I Superiori dell'Opera "Don Orione" decidono di ampliare il Piccolo Cottolengo. Nel quartiere San Bernardino, ai piedi del Santuario dedicato alla Madonna della Guardia, c'è un grande stabile, un tempo adibito ad istituto Teologico per i chierici orionini. Viene ristrutturato e destinato ad ospitare le "perle di don Orione". Viene così abbandonata la casa del signor Paolo Pedevilla, ed il Piccolo Cottolengo "Don Orione", a Tortona, occupa l'odierna sede che tutti noi conosciamo: ai piedi della Madonna della Guardia, costituisce una luminosa e solida navata di carità del Santuario.